sabato 29 maggio 2021

un libro è un rifugio

Un libro consente di viaggiare anche se si rimane fermi a casa. Permette di incontrare molti amici anche se si è soli. E questo, in tempi di pandemia, mi è parso piuttosto significativo.

Anais Nin diceva che se si vedono soltanto giganti, vuol dire che si sta guardando il mondo con gli occhi di un bambino. Un po' per me è così.

Di giganti ne ho amati un paio. Il primo era Polifemo. L'altro era quello che aveva un mantello, una valigetta e che con orecchie enormi sentiva "i secreti mormorii dell’universo"; quello che "quando tutti gli altri giganti se ne trotta in giro per papparsi la gente dei vari popolli [...], corre in altri posti per soffiare sogni nelle camere dei bambini dormentati".

Così, ho provato a maneggiare questo mondo gigante, a tradurre il suo invisibile. Ed è stato faticoso, difficile, perché io sono minuscola e mi muovo meglio nei piccoli mondi, da dove vedo i giganti anche senza gli occhiali.

È andata così.

E il libro gigante ha avuto una menzione speciale al concorso Libri fatti a mano. 

                                

Ho pensato a un libro gigante, che si potesse leggere, certo, ma fosse anche abitabile. Un libro alla maniera di Bruno Munari.

𝘜𝘯 𝘭𝘪𝘣𝘳𝘰 è 𝘶𝘯 𝘳𝘪𝘧𝘶𝘨𝘪𝘰

Le pagine, lette in fila, raccontano il potere delle storie, ma a seconda di come vengono disposte, a seconda degli angoli creati, la concertina si trasforma.

Può diventare un fortino, in cui barricarsi.

O sdoppiarsi in due piccole tende gemelle, da dividere con fratelli, sorelle, genitori o amici immaginari.

░U░n░ ░l░i░b░r░o░ ░è░ ░u░n░ ░r░i░f░u░g░i░o░.


 

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